L’idea di realizzare – a livello regionale – una ricerca sull’insegnamento della bioetica può sembrare atipica o quanto meno rispondente ad un interesse marginale rispetto a tematiche più cruciali per l’identità complessiva del sistema di istruzione e formazione o, semplicemente, più frequentate da parte degli operatori scolastici. In realtà il quesito ha diritto di cittadinanza e può motivare un lavoro di ricognizione esplorativa che potremmo paragonare ad una sorta di cartina di tornasole, in grado di segnalare il “tasso” di presenza o assenza di alcuni specifici componenti tra le prassi educative e didattiche in uso presso le nostre istituzioni scolastiche. Un primo elemento che emerge dalla ricerca è quello più direttamente preso in esame, cioè la capacità da parte degli insegnanti di cogliere ed esplicitare la connessione tra le attività educative e didattiche che abitualmente mettono in atto ed alcuni contesti culturali specifici come quello della bioetica. Il primo atto della ricerca, infatti, è stato quello di inviare a tutte le istituzioni scolastiche dell’EmiliaRomagna una lettera che esplicitava chiaramente i collegamenti tra alcune attività presumibilmente molto diffuse tra le scuole (alludiamo ai percorsi di educazione alla salute, all’ambiente, alimentare, ecc.) e la bioetica come contesto culturale di riferimento